E’ l’intervallo fra due momenti, lo spazio fra due fossati difensivi (inter vallum, un errore di battitura mi aveva fatto scrivere inter valium, lascio agli sparuti lettori l’interpretazione dell’inconscio dell’errore).
Nel cinema è il momento che segna il passaggio del funambolo dal punto di partenza a quello d’arrivo, mentre cautamente passeggia sulla corda, ma le due posizioni diventano importanti soltanto perché c’è la descrizione del momento che vi sta in mezzo, nel frattempo, appunto.
Per noi vuole essere l’eco del tempo passato a scrivere o a scegliere testi, a verificare se quanto esercitiamo per professione (ciò che, per convenzione, si definisce psicoterapia) ha significato, nel senso più prosaico di “avvertito dai sensi”, che esula da confronti con protocolli asettici, per avvicinarsi all’incontro fra due soggettività, con la necessità di non perdersi nell’affascinante e vuoto mondo dell’indefinito, ma di ancorarsi alle faticate posizioni della verifica continua.
“Nel frattempo” è lo spazio fra due numeri della rivista on-line “Script riflessioni: i campi della soggettività”.
Riporta testi scritti dai redattori, dai soci di “Script. Centro psicologia umanistica”, presi a prestito da altri autori, “offerti da amici”, arrivati da più diverse vie.
Com’è nostro costume la redazione fa un vaglio di massima degli scritti da pubblicare, senza aver nessuna pretesa di seguire una linea “dottrinale” unica o esclusiva, come è proprio delle attività e delle ricerche dell’Associazione “Script”.
La periodicità di “Nel frattempo” sarà irregolare nel tempo, fedele soltanto alle ispirazioni e alle idee di coloro che desiderano scrivere.
Quanto al significato generale di tale operazione, così come della vita della rivista on-line, ci piace attenerci alla risposta di Jean Cocteau alla domanda: “A che cosa servono i film?”. Risposta: “Ad ingentilire la vita”. Speriamo di dare un contributo anche noi ad una vita “gentile”.
I testi di questo primo numero di “Nel frattempo” ci ricordano la recente scomparsa della psicoanalista e studiosa dell’infanzia Alice Miller, sono stati scritti e tradotti da Alberto Lorenzini.
I “frammenti” sono stati scelti da Giovanni Lancellotti.
I direttori della redazione di “Script riflessioni: i campi della soggettività”