FRAGMENTA
La sezione FRAGMENTA raccoglie i primi tentativi di passare da una materia informe (Magmatica) ad un livello superiore, in cui la letterarietà comincia a prendere forma, anche se non completa e definitiva. In questo caso L’Orlando depresso proviene da Pensieri.
L’Orlando depresso
Capitolo 1: Il risveglio
ATTO I
Personaggi: Il cavaliere (C), la luna (L).
Notte, nel brusio tipico del luogo incontaminato si sentono due voci:
L: Giornata avventurosa?
C: Piuttosto. Sento già il richiamo del sonno per lo sforzo alle spalle, ma anche il desiderio delle avventure che mi attendono domani al risveglio. Ti sei divertita anche oggi nell’osservare il mondo?
L: Come sempre, mio vecchio amico.
C: Buona notte allora, veglierai su di me anche stasera?
L: Non dubitarne, sei l’unico con il quale posso parlare. Senza di te l’eternità sarebbe molto più noiosa.
C: (In procinto di addormentarsi, sbadigliando e parlando più lentamente, mentre il sonno lo sta per prendere) Lo sai che, al contrario di te, io non vivrò per sempre. (Il cavaliere si addormenta)
Ora si vede la luna che, con la sua luce, per un attimo illumina il cavaliere addormentato.
Buio.
ATTO II
Luce comincia ad entrare nella stanza, il cavaliere comincia a svegliarsi.
C: (Pensando) È già giorno? Ho dormito più del dovuto.
Il cavaliere si guarda attorno e comincia a rendersi conto che l’ambiente che lo circonda non è casa sua. Il dubbio è sostituito dal panico.
C: Dove sono!? Che posto è questo?
Comincia ad esplorare l’ambiente, con paura e poi con disperazione. Ma comincia a calmarsi: è un cavaliere, ed è abituato a soggiogare la paura. Guarda fuori la finestra e vede la città, diversa per come se la ricordava, eppure uguale (Inquadramento dalla finestra).
L: Vedo che ti sei svegliato.
C: Vecchia amica! Dove sono? Cosa è successo?
L: Pare tu abbia dormito un po’ troppo, qualche secolo di troppo.
C: Qualche secolo!?
L: Non preoccuparti, mio vecchio amico, ti guiderò io attraverso questo tempo a te sconosciuto. Dovrai però restare in questo luogo per un po’, pare che una strana epidemia abbia colpito la gente che vive in quest’epoca.
C: Epidemia? Come la peste?
L: Qualcosa del genere, meno letale ma comunque piuttosto pericolosa.
C: Sono confuso, perché a me? Come è stato possibile?
L: Nemmeno io so il perché, ma sono contenta di avere qualcuno con cui poter parlare ancora una volta.
Il cavaliere guarda di nuovo fuori la finestra, e benché le domande gli si accavallino come un fiume in piena, solo una domanda gli sorge.
C: Come si chiama questa epidemia?
L: Gli umani l’hanno chiamata Coronavirus.
Dissolvenza.
ATTO III
Il cavaliere esplora l’ambiente, e coinvolge la Luna chiedendole spiegazioni per ogni oggetto che trova.
C: Questo a cosa serve?
L: Quella è una caffettiera, serve per fare il caffè. È una bevanda forte che aiuta a mantenersi svegli.
C: Come vivono le persone in questo tempo? Cosa fanno durante questa epidemia? Mi hai detto che sono confinati nelle loro case, come fanno a resistere?
L: Cercano di tirare avanti, e temo dovrai imparare a fare lo stesso se vuoi sopravvivere.
Nemo (pseudonimo).
Nemo è uno studente universitario lavoratore (quando c’è lavoro) che, attualmente, vive quasi solitario all’interno delle quattro mura di casa, in attesa di tempi migliori.