“La psicanalisi, per non morire col Novecento, secolo in cui è nata, dovrebbe uscire dagli studi degli psicoterapeuti ed entrare nella vita degli uomini e delle donne, di quelli che quotidianamente sperimentano la perdita e la morte, aiutare gli uomini e le donne che soffrono…”
Giovanni Lancellotti nel parlarci con la consueta accuratezza della “Stanza del figlio” di Nanni Moretti, ci propone questa riflessione: mi sembra una frase di grande apertura in un momento di preoccupazioni e di tante speranze per la situazione internazionale.
È importante “serrare le fila” aprendoci e impegnandoci di più nel nostro quotidiano per costruire nuovi legami e con essi, quindi, la cultura della pace nelle relazioni umane e della libertà psicologica degli individui.
Questo è il filo rosso che lega gli articoli che presentiamo.

Michele Novellino presenta le sue ricerche sulla Psicoanalisi transazionale
“La proposta potrà apparire ad alcuni per certi versi ardita” dice il noto analista transazionale romano nella sua introduzione.
È vero ma è anche vero che ricercare, pensare, proporre i propri studi è sempre di stimolo per altri a rispondere, casomai controbattere, ma sempre in riferimento ad una idea, ad un progetto, ad un fare che contraddice l’idea pigra e piattamente realista della “fine della storia”.
Infatti l’autore termina con una bella frase: Il nuovo millennio molto si aspetta da noi analisti transazionali. È un sentito appello che vorrei girare a tutte le colleghe e i colleghi della comunità psicoterapeutica, a qualsiasi paradigma interpretativo facciano riferimento.

Giovanni Lancellotti psicologo-psicoterapeuta

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