Sono nata ad Auronzo di Cadore in provincia di Belluno, un meraviglioso angolo della Terra ove le Dolomiti con le Tre Cime di Lavaredo simboleggiano tutto quello che di più bello e spettacolare può esistere nel nostro pianeta. Successivamente i miei genitori (mio padre di origini friulane e mia madre di origini trentino/austriache) per motivi di lavoro – si trasferirono a Milano e qui terminai i miei studi, conseguendo il diploma di maturità classica presso l’Istituto Carducci di Milano. Successivamente, convinta di onorare la memoria sia di mio nonno che del mio bis-nonno, i quali erano medici, decisi di andare a lavorare come impiegata amministrativa in un ospedale: l’Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano. Ero orgogliosa di lavorare in un servizio di pubblica utilità, così come sono stata orgogliosa della medaglia d’oro al valor civile che ricevette mio nonno Dottor Carlo Nigris dal Comune di Saronno per meriti di servizio. La sensibilità che mio nonno ha dimostrato di avere durante tutta la sua vita come medico io credo di averla ereditata anche per quanto concerne la composizione di poesie delle quali alcune sono pubblicate nel mio sito web: http://www.mobbing-sisu.com Purtroppo però per me dopo circa tre anni di lavoro in ambiente contaminato e privata di qualsiasi mezzo di protezione da contagio e infezione, in aperta violazione dell’art.2087 del Codice Civile, mi è stata fatta contrarre la tubercolosi in servizio e per causa di servizio. Per questo i miei diretti superiori (tre medici e un amministrativo) sono stati imputati di lesioni colpose gravissime e lasciati in attesa di giudizio per alcuni anni, sino al raggiungimento dei termini di legge necessari per dichiarare la prescrizione dei reati, così come puntualmente si è verificato. In questo modo oltre che nella mia salute psico-fisica sono stata rovinata in campo patrimoniale per la riduzione del mio stipendio a causa delle mie assenze dal servizio, dovute alla tubercolosi e persino per avere dovuto sostenere spese legali per tutto quello che il mio avvocato difensore aveva scritto al Tribunale per patrocinarmi nei miei diritti di legge e di contratto. Oggi, con l’animo colmo di dolore, mi ribello all’ingiustizia subita, perché per tutto questo sono stata ridotta senza salute, non abbiente e pertanto nella più assoluta impossibilità economica di potermi curare i postumi della tubercolosi, ovvero potere fare fronte a tutte quelle spese mediche, farmacologiche e di laboratorio non dispensate dal Servizio Sanitario Nazionale. Anche se al Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (T.A.R.) contro l’Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano ho vinto in maniera schiacciante, i dirigenti dell’Ospedale con la più vergognosa elusione del giudicato continuano a lasciare efficaci contro di me altri reati penali di cui OMISSIONE DI ATTI DI UFFICIO, FALSO IDEOLOGICO e VIOLENZA PRIVATA DA MOBBING, così come meglio spiegato e documentalmente provato nel mio sito internet: http://www.mobbing-sisu.com. In termini reali e non certo in termini polemici, mai avrei potuto immaginare che, come dirigenti di un Ospedale pubblico vi fossero politicamente assegnati dei malviventi che causano una lenta morte alla propria dipendente, così lontani dallo spirito dello scopo umanitario che un ospedale deve coltivare. Per nessun motivo al mondo avrei potuto credere che per un servizio di pubblica utilità si soffrisse così atrocemente. Oggi vedo persone che, pur essendo state elette a governare il Paese, senza alcun rispetto della legge e senza dissipare alcun tipo di dubbio e di sospetto al cittadino, non si prodigano affatto per risollevare le sorti della gente più indifesa e della Nazione. Nessuno manifesta di volere sanare le distruzioni prodotte al cittadino e al proprio Paese, nessuno cerca di unire gli animi per costruire qualche cosa di buono, di conseguenza non si fanno risparmiare altre lacrime e altro dolore al popolo che viene sempre più oppresso, tartassato e rovinato. Purtroppo vi sono anche parecchie persone che lontane dal supremo interesse del Paese, pur di accrescere stima e simpatia dai malfattori senza scrupoli, si rendono complici di qualsiasi genere d’illegalità, avvalendosi di un istituto disumano perverso e violatore di ogni sano principio. Si sente solo parlare di conflitti di interessi, di buoni e cattivi uomini politici e di reciproche frasi avvelenate, ma il bene del “cittadino” pare che non interessi più, si ricordano di esso e della sua esistenza solo quando gli si chiede il voto elettorale. Io come i miei nonni ho compiuto semplicemente il mio dovere di italiana, dedita completamente a un servizio di pubblica utilità, ma a differenza dei miei antenati, io, come compenso, pare che riceva in silenzio una lenta morte. Oggi la libertà individuale e giustizia sociale non trovano più il loro pieno equilibrio. Tutto accade in spregio alle leggi e al potere sovrano della Magistratura, perché gli uomini politici pensano solo al proprio arricchimento personale, sollevando continue questioni senza mai risolverle. Tutto questo clima violento, le contestazioni e i moti popolari minacciano l’unità nazionale e non pongono certamente le basi per vedere in futuro un’Italia libera, forte e unita. Ci viene data una sensazione spiacevolmente, preoccupante, lontana da qualsiasi genere di conforto morale, politico e sociale. Dei frutti della fede e dei sacrifici dei nostri padri, alla stragrande maggioranza di chi ci governa, pare che non importi proprio nulla. Che Iddio ci protegga.
Giovanna Nigris