Antonio Bandini si è rifatto vivo. Nei pomeriggi passati in solitudine, ricordiamo che è un uomo molto anziano che ha subito lutti familiari e che vive da solo, dopo una storia di attività come magistrato. Antonio Bandini è uno pseudonimo.

Le righe che seguono sono frutto di una fantasia da sveglio, una immersione nelle immagini che spontaneamente possono venire alla mente, quando si chiudono gli occhi e l’immaginazione ha campo libero. Le pubblichiamo così come ci sono arrivate, come materiale fluido, appunto. Il suo utilizzo? Mah! Potrebbe essere la base, un soggetto, di un piccolo filmato o di una pièce teatrale, o di un’operetta morale.

Noi preferiamo lasciarlo come materia informe a cui ognuno può dare la cornice voluta.

Fantasia del mattino.

Una fontana di acqua calma, con una superficie sottile, senza nessuna increspatura. Acqua limpida, trasparente, se ne vede il fondo, occupato da piccole alghe verdi. Colpi grandi di improbabili insetti galleggiano e si reimmergono, sopra una pioggia virtuale di meteoriti incandescenti. Un sole nebbioso sale all’orizzonte.

Zanzare enormi sorvolano il cielo, in formazione come bombardieri, dichiarando la loro non belligeranza, commensurata con la improbabile dimensione.

Volti conosciuti vengono incontro in primo piano, come comparsi su uno schermo che comprende la fontana sullo sfondo.

Scene filmate della guerra civile spagnola. Miliziani repubblicani e truppe franchiste, diversi e uguali nelle loro fosse, da scomparsi e da celebrati. La “valle dei caduti”, monumento all’orrore e alla memoria, costruito da prigionieri, molti dei quali morti durante il lavoro.

Il napalm del Vietnam che illumina la notte di piccoli combattenti che sfidano il gigante. Non vorranno però finire come formiche.

“L’America sconfitta sconfiggerà il fiero vincitore”.

Popolo delle barche sconfitto dall’economia politica ed in eterna fuga da un paradiso perduto. Uomo nuovo invecchiato anzitempo. Alba interrata nelle bandiere stracciate e gerani appassiti color sangue.

Le resurrezioni trattenute dal pesano della terra nera.

Voci quotidiane che non allontanano la fantasia. Notizie tragiche dai giornali che conservano la freddezza della scrittura,mentre la vita rimane lontana.

Fine di un atto a causa dell’infecondità dell’intelligenza, della pigrizia del cuore e dello sguardo severo di chi non può più sedersi accanto a me, a noi.

La nebbia si dirada, ma l’immagine non si vede.

Lo sviluppo della fotografia ha subito notevoli errori, ma il bambino non se ne interessa e vola via.

Lo scritto, quasi in versi liberi, che segue, sempre opera di Antonio Bandini è una prova neurologica. Antonio, qualche mese fa, si è rivolto ad un medico, perché ha scoperto di essere affetto da narcolessia. Improvvisamente, mentre sta leggendo un giornale o ascoltando musica, si addormenta per qualche minuto. Nei primi momenti di questo sonno diurno dice che gli appaiono delle immagini. Dietro consiglio del neurologo ne ha raccolte alcune, che formano il testo che segue. Anche questo materiale magmatico, non ancora trasformato in lava solidificata.

Istantanee da sonnolenza diurna.

La donna che si butta in acqua con un impermeabile.

Una sfilza di berretti da fantino sul letto.

Il treno e un’urgenza.

Un Presidente del Consiglio dei Ministri: un bravo uomo.

Nave che affonda e passeggeri che salgono sulle scialuppe.

Io che butto in aria un gioiello (un orecchino con una pietra rossa) che va a cadere in una cassetta posta in alto, sulla rete di un pollaio.

Un borsone rosso situato in alto, su un ripiano.

Io che punto ai tre stadi della saggezza,identificati da tre cartelloni con figure, più in alto un grande occhio.

Entro in Egitto dal mare.

Antonio Bandini Luglio 2011

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